I protestati sono una delle categorie di soggetti che potrebbero trovare maggiori difficoltà in assoluto nel chiedere ed ottenere un finanziamento. Purtroppo, l’aver avuto problematiche finanziarie in passato, tanto da finire iscritti nel registro dei protesti, limita davvero tanto la libertà che si ha nel fare domanda di finanziamento, soprattutto per alcune categorie di lavoratori.

Ci riferiamo in maniera particolare ai prestiti personali per lavoratori autonomi protestati. L’atto di protesto potrebbe, per chi è imprenditore di sé stesso, chiudere definitivamente le porte del credito almeno fino a che permane lo status di protestato.

In questo caso si parla anche di prestiti a protestati senza cessione, in che significa che il rimborso della somma può essere effettuato tramite RID (addebito diretto in conto corrente) o tramite il pagamento di cambiali periodiche.

Attenzione che non tutti i protestati possono presentare domanda di prestiti cambializzati: coloro che sono stati iscritti al registro protesti a causa di un disguido su un titolo cambiario non possono farlo, se invece la problematica si è avuta sugli assegni, ci sono già maggiori possibilità.

Differente è il discorso dei prestiti per protestati lavoratori dipendenti, che esattamente come già accade per i cattivi pagatori, possono usufruire della certezza e della garanzia fornite dallo stipendio e dal TFR per riuscire ad ottenere comunque credito a condizioni vantaggiose tramite la modalità della cessione del quinto.

In maniera più limitata, si possono ottenere anche prestiti per protestati a tempo determinato: la limitazione sta soprattutto nel fatto che questa tipologia di dipendenti può vantare la facoltà di ottenere credito fintanto che la durata dello stesso sia inferiore o uguale a quella residua del contratto di lavoro.

In conclusione, possiamo dire che i prestiti personali per protestati sono una soluzione che si può percorrere, benché ci siano delle difficoltà oggettive nell’ottenimento di questa soluzione di finanziamento. Il “segreto” è riuscire a fornire all’istituto di credito tutte le garanzie necessarie per farlo “stare tranquillo” e poterlo convincere che non ci sono rischi a concedere il finanziamento nonostante i disguidi finanziari passati, che sono stati, appunto, lasciati alle spalle. Una soluzione aperta a tutti, a condizione di poterne garantire il rimborso.